Solitamente la puntura induce una tumefazione infiammatoria dolorosa dovuta alle sostanze velenose inoculate dall’insetto ma in alcuni casi possono verificarsi reazioni allergiche locali (eritema o edema esteso con dolore intenso), sistemiche (orticaria, vertigini e difficoltà respiratorie) ma anche i temuti shock anafilattici. Per questa ragione sarebbe buona norma dotarsi sempre di un preparato monouso auto-iniettabile a base di adrenalina. Alla luce di queste considerazioni, come comportarsi in caso di puntura?
Cosa fare?
Se visibile, rimuovere immediatamente il pungiglione (entro 20 secondi) per evitare il rilascio di una quanità maggiore di veleno;
Lavare delicatamente l’area interessata con abbondante acqua;
Applicare ghiaccio o impacchi freddi;
Applicare, solo su consiglio del medico, una crema antistaminica o cortisonica;
In caso di reazione più severa e generalizzata recarsi al Pronto Soccorso o contattare il 118 in tempi brevi.
Cosa non fare?
Non grattare la zona interessata dalla puntura, questo potrebbe aumentare gonfiore, prurito e rischio di infezione;
Non rompere le eventuali vesciche che potrebbero formarsi;
Evitare di rimanere soli per garantire un migliore controllo del quadro clinico generale.
Le informazioni riportate hanno esclusivamente scopo informativo e in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda quindi di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o degli specialisti più idonei.