Giovanni Cesaraccio, nato a La Maddalena l’11 Ottobre del 1950, è considerato dai più un importante punto di riferimento sulla flora, la fauna e la geologia dell’intero Arcipelago Maddalenino. Introverso e per nulla avvezzo qualsivoglia forma di protagonismo, ottenne soddisfazioni non comuni grazie alla scoperta di specie rare come la Silene velutina (pianta endemica quasi del tutto estinta), la Lucertola di Bedriaga, la Julgoldite Fe2+ (minerale raro) oltre al ritrovamento di un insetto, ai tempi sconosciuto, a cui è stato donato il suo nome: l’Amaurorhinus cesaraccioi (della famiglia dei curculionidi).
La sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1992, ha privato l’Arcipelago di uno dei suoi massimi conoscitori non prima che lasciasse il suo segno indelebile nel cuore e nelle menti dei maddalenini nonché nei libri accademici. Il Museo Geo-mineralogico Naturalistico di La Maddalena è a lui dedicato.
“Caprera è tra le isole mediterranee, una di quelle in cui la sacralità della natura è ancora tangibile”.
La sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1992, ha privato l’Arcipelago di uno dei suoi massimi conoscitori non prima che lasciasse il suo segno indelebile nel cuore e nelle menti dei maddalenini nonché nei libri accademici. Il Museo Geo-mineralogico Naturalistico di La Maddalena è a lui dedicato.
“Caprera è tra le isole mediterranee, una di quelle in cui la sacralità della natura è ancora tangibile”.
