Nei primissimi anni dell’800 i francesi, sotto la guida di Napoleone Bonaparte, riorganizzavano la loro flotta nel porto di Tolone, pronti a riprendere il loro tentativo di espansione e conquista.
L’Ammiraglio britannico Horathio Nelson ebbe quindi l’esigenza di trovare una base operativa da cui schermare il passaggio nel mediterraneo e impedirne l’avanzata verso l’Egitto. Dopo aver scartato Malta e la Sicilia gli parve ideale la posizione di La Maddalena, sollecitò quindi al suo governo l’occupazione militare di tutta la Sardegna, ritenuta strategicamente perfetta per il controllo sul Mediterraneo.
“Se noi possiamo possedere la Sardegna non avremmo più bisogno ne di Malta ne di altro: essa quale stazione navale e militare è la più importante isola del Mediterraneo: possiede alla sua estremità settentrionale il più bel porto del mondo.” … “Se io perdo la Sardegna perdo la flotta francese.”
“Wikipedia”
Il primo novembre 1803 i maddalenini videro l’ingresso nell’estuario dell’imponente flotta inglese, composta da 13 navi e circa 2.000 uomini. L’isola ricavò ingenti vantaggi economici dal rifornimento delle navi e dalle spese folli dei marinai ma non mancarono certamente problematiche sull’ordine pubblico, accentuate anche dalla presenza delle giovani donne maddalenine, già famose a quei tempi per la loro bellezza.
Nelson trovò però nel comandante maddalenino Agostino Millelire un grande amico e una preziosa spalla. Tra loro si creò fin da subito un’intesa capace di andare oltre ad ogni gioco diplomatico, quel legame che unisce due uomini di mare consapevoli delle qualità, dei limiti ma anche delle esigenze dei loro uomini.
Nell’ottobre del 1804 Nelson volle che gli isolani avessero un segno tangibile della sua gratitudine ed incaricò il reverendo Alexander Scott di consegnare al parroco dell’isola un crocifisso e due candelabri d’argento, ancora oggi esposti nella chiesa di Santa Maria Maddalena.
“Reverendo Signore, tengo a chiedere che mi sia permesso donare alla chiesa di La Maddalena un pezzo di argento di chiesa piccolo segno della mia stima per i degni abitanti e del mio ricordo per il trattamento ospitale ricevuto sempre da loro dalla flotta di Sua Maestà sotto il mio comando. Possa Dio benedirci tutti Io rimango rev.do Signore, vostro assai obbediente servitore. F.to Nelson e Bronty”
L’Ammiraglio britannico Horathio Nelson ebbe quindi l’esigenza di trovare una base operativa da cui schermare il passaggio nel mediterraneo e impedirne l’avanzata verso l’Egitto. Dopo aver scartato Malta e la Sicilia gli parve ideale la posizione di La Maddalena, sollecitò quindi al suo governo l’occupazione militare di tutta la Sardegna, ritenuta strategicamente perfetta per il controllo sul Mediterraneo.
“Se noi possiamo possedere la Sardegna non avremmo più bisogno ne di Malta ne di altro: essa quale stazione navale e militare è la più importante isola del Mediterraneo: possiede alla sua estremità settentrionale il più bel porto del mondo.” … “Se io perdo la Sardegna perdo la flotta francese.”
“Wikipedia”
Il primo novembre 1803 i maddalenini videro l’ingresso nell’estuario dell’imponente flotta inglese, composta da 13 navi e circa 2.000 uomini. L’isola ricavò ingenti vantaggi economici dal rifornimento delle navi e dalle spese folli dei marinai ma non mancarono certamente problematiche sull’ordine pubblico, accentuate anche dalla presenza delle giovani donne maddalenine, già famose a quei tempi per la loro bellezza.
Nelson trovò però nel comandante maddalenino Agostino Millelire un grande amico e una preziosa spalla. Tra loro si creò fin da subito un’intesa capace di andare oltre ad ogni gioco diplomatico, quel legame che unisce due uomini di mare consapevoli delle qualità, dei limiti ma anche delle esigenze dei loro uomini.
Nell’ottobre del 1804 Nelson volle che gli isolani avessero un segno tangibile della sua gratitudine ed incaricò il reverendo Alexander Scott di consegnare al parroco dell’isola un crocifisso e due candelabri d’argento, ancora oggi esposti nella chiesa di Santa Maria Maddalena.
“Reverendo Signore, tengo a chiedere che mi sia permesso donare alla chiesa di La Maddalena un pezzo di argento di chiesa piccolo segno della mia stima per i degni abitanti e del mio ricordo per il trattamento ospitale ricevuto sempre da loro dalla flotta di Sua Maestà sotto il mio comando. Possa Dio benedirci tutti Io rimango rev.do Signore, vostro assai obbediente servitore. F.to Nelson e Bronty”
Fonti e Approfondimenti
www.lamaddalena.it